A Siviglia la collaborazione con il Conservatorio Superior de Música «Manuel Castillo» de Sevilla, che organizza “Compositores en Sevilla: II Encuentro de Otoño, rassegna di incontri, seminari, masterclass, laboratori, con figure della composizione nazionale e internazionale, rivolta a giovani compositori

Il Conservatorio Superior de Música «Manuel Castillo» de Sevilla organizza un’importante iniziativa rivolta a giovani compositori. Si tratta de “Compositores en Sevilla: II Encuentro de Otoño“, consistente in masterclass, seminari tenuti da diversi compositori, figure della composizione nazionale e internazionale. Si inizia il 18 ottobre 2024 e 19 ottobre 2024 con Benet Casablancas, che terrà una masterclass di Analisi Musicale. Si prosegue con uno dei più importanti compositori spagnoli a livello internazionale, Cèsar Camarero, autore di una musica estremamente originale, che interviene, per la sua masterclass il giorno 13 novembre, con approfondimenti su una sua nuova opera, «Transparente, vacío, ciego alado» (che avrà una prima assoluta il 31 ottobre, interpretata dal Cuarteto de Guitarras Andalucía). Interviene infine il compositore Cosimo Colazzo, tenendo una masterclass in programma venerdì 6 e sabato 7 dicembre.

Promuove, organizza e collaborano: CSM Manuel Castillo (Sevilla), Taller Sonoro, XV Festival de la Guitarra de Sevilla, Fundación SGAE, programa Erasmus Plus, Asociación Piazza del Mondo (Rovereto, Italia).Coordina il compositore Francisco Martín Quintero

Prosegue la serie di pubblicazioni volute e sostenute da Associazione Culturale Piazza del Mondo. Con “Le ‘meraviglie’ di Eco”, di Paolo Cherchi, Emeritus della Chicago University e accademico dei Lincei, volume edito da Edizioni Milella di Lecce, prima pubblicazione della collana ‘Risonanze’ diretta da Cosimo Colazzo. Sul tema della scrittura che è costantemente eco d’altra scrittura, costitutivamente doppia e specchio.

L’Associazione Culturale Piazza del Mondo, recentemente riconosciuta quale Istituto Culturale dal Ministero della Cultura nell’ambito di un bando ministeriale, prosegue la sua articolata, ricca attività culturale, che consiste di incontri culturali, conferenze, giornate di studio, convegni, e inoltre di un fitto programma di performance, con un interesse diretto alla musica e alle arti del ‘900 e contemporanee. Accanto a questo, ha attivato da diversi anni una serie di pubblicazioni, per cui ha potuto collaborare con le edizioni Armando e Castelvecchi. Si apre ora un ulteriore impegno, che la vede collaborare con la casa editrice Milella di Lecce. Prosegue, così, la serie di pubblicazioni volute e sostenute da Associazione Culturale Piazza del Mondo. Con “Le ‘meraviglie’ di Eco”, di Paolo Cherchi, Emeritus della Chicago University e accademico dei Lincei, volume edito da Edizioni Milella di Lecce (https://edizionimilella.it/) prima pubblicazione della collana Risonanze (https://edizionimilella.it/product-category/risonanze) diretta da Cosimo Colazzo. Sul tema della scrittura che è costantemente eco d’altra scrittura, costitutivamente doppia e specchio, in alcuni casi ponendo a centro creativo, liberatorio di meraviglie, sorprese e inquietanti risonanze, quest’aspetto.

Paolo Cherchi, filologo romanzo, Emeritus Professor alla Chicago University, Accademico dei Lincei (socio straniero), è autore di un’importante bibliografia che spazia storicamente attraverso secoli, letterature, contesti. Ha  scritto oltre 400 pubblicazioni scientifiche tra monografie, curatele, saggi, articoli e recensioni. Nel 2000 ha ricevuto il riconoscimento speciale della giuria del Premio Dessì.

“Les dès des ordres” in una nuova versione, per trio con voce recitante. In 8 situazioni, musica e poesia disegnano una macchina labirintica. Tempi sospesi, serrate poliritmie. Le derive stupefatte e un gioco che ordina e disordina. Alla Sala Filarmonica di Rovereto, mercoledì 16 ottobre, ore 20:30

16 Ottobre 2024
8:30 pma10:00 pm

Una macchina labirintica. Tempi lati e sospesi si consegnano all’articolazione serrata di poliritmi. Il diverso e il polimorfo. Le resistenze. Gli oggetti dissonanti. Le derive stupefatte, il gioco.


Emilio Villa è stato un poeta multiforme, un funambolo della parola, che sezionava e ricomponeva attraversando le lingue con il gusto di un’officina di associazioni e derive, egli stesso disposto alla dispersione se si pensi anche alla sua vita nomade.

Cosimo Colazzo, in rapporto ad alcuni testi inediti raccolti e trascritti da Bianca Battilocchi, ha creato un’opera musicale vasta e composita, dal titolo Les dés des ordres (nuova versione 2024), per voce recitante, flauto, clarinetto, sax, in prima esecuzione alla Sala Filarmonica di Rovereto, mercoledì 16 ottobre alle 20:30. Con il Trio Ductus, composto da Davide Baldo (flauti), Emanuele Dalmaso (clarinetto e sax), Mattia Grott (sax), e con la voce recitante di Giuseppe Calliari.

Nell’opera di Colazzo si trovano pagine solistiche e combinazioni strumentali sino all’organico pieno. Tempi lati e sospesi si consegnano all’articolazione serrata di poliritmi, o da questi riemergono. Da una parte troviamo il senso dell’enigma e della perdita del sé, che fu espressione della poesia di Villa. Ma poi c’è anche l’altra polarità, del gioco ritmico delle segmentazioni, delle ricombinazioni, degli accenti sfasati, delle parole che si disfano e si rincollano generando altro, il gusto della stratificazione linguistica, degli accostamenti inattesi.

Fitte poliritmie e terremoti linguistici. Il diverso e il polimorfo. Le resistenze. Gli oggetti dissonanti. Il gioco. Una macchina labirintica di poesia e musica, omaggio a Emilio Villa.


Programma

Cosimo Colazzo (1964)

Les dès des ordres (nuova versione 2024)

per voce recitante, flauto, clarinetto, sax

prima esecuzione assoluta

Le isole per sax baritono

Le dispersioni felici per flauto

La cerimonia degli addii per clarinetto

Reductus per flauto, clarinetto, sax contralto

La traccia luminosa per flauto in Sol

Sequenza Capriccio II per sax soprano

Il sogno meridiano per clarinetto

Tarolabyrinthe VI per flauto, clarinetto, sax contralto


Trio Ductus, sorto all’interno dell’incubatore di creatività artistiche “Piazza del Mondo” si compone di musicisti con rilevanti esperienze nel campo della musica contemporanea, distinti inoltre da versatilità, flessibilità, interlocuzione con sperimentazioni aperte e sfidanti. È composto da: Davide Baldo (flute in C, flute in G, bass flute in C, piccolo); Emanuele Dalmaso (Bb clarinet, A clarinet, Eb clarinet, bass clarinet, soprano sax, alto sax, tenor sax, baritone sax); Mattia Grott (sopranino sax, soprano sax, alto sax, tenor sax, baritone sax, Electronics). In questo caso il Trio integra l’apporto della voce recitante di Giuseppe Calliari, già partecipe di produzioni importanti di “Piazza del Mondo”, come le opere, drammattica e comica, Francisca e La locandiera, Musicape e il giovin signore, in entrambe voce recitante.  Calliari è poeta, musicologo, musicista, operatore culturale.

L’Associazione Culturale Piazza del Mondo, con sede a Rovereto (TN), nasce dall’intento di fare cultura promuovendo il confronto interdisciplinare, la relazione tra territori diversi, il dialogo delle alterità. Dalla sua nascita, nel 2016, ha realizzato numerose manifestazioni, tra cui, Sapere e futuro, Prospettive dell’identità, Storie di genere, Agorà Forum & Sounds, Mondi pluriversi, Come nasce un’opera, Resistenza e resilienza, Meditazione e comunità, Mondi senza frontiere, Mondi diversi, Scrittura e impegno civile, Antropocene, Margini e periferie, Fiaba.  Incubatore di nuove creatività, supporta compositori e interpreti con iniziative ad alto tasso di innovazione.  Ha prodotto le opere Francisca e La locandiera, Musicape e il giovin signore, entrambe con musica di Cosimo Colazzo e libretto di Giuliana Adamo, anche in versione multimediale con regia video e live editing di Francesco Casu. Realizza pubblicazioni in collaborazione con gli editori Armando, Castelvecchi e Milella.


Prossimi eventi:

Mercoledì 13 novembre | 20:30 | Rovereto | Teatro Zandonai | LA LOCANDIERA, MUSICAPE E IL GIOVIN SIGNORE | Patrizia Zanardi (soprano), Paolo Leonardi (basso), Giuseppe Calliari (voce recitante); Agorart ensemble; regia e video live editing Francesco Casu.


LOCANDINA – (PDF) – (JPEG)
PROGRAMMA DI SALA – (PDF, pp. 1-4) – (PDF, Opuscolo)

Un concerto che muove tra riletture, riscritture, traduzioni, mutamenti, anamorfosi. Il sassofonista Emanuele Dalmaso, mercoledì 9 ottobre alle 20:30 alla Sala Filarmonica

9 Ottobre 2024
8:30 pm

Nuovo concerto, mercoledì 9 ottobre, ore 20:30, alla Sala Filarmonica di Rovereto, per le rassegne di incontri culturali e performance dell’Associazione Culturale Piazza del Mondo. Questa volta, protagonista sarà il sassofonista Emanuele Dalmaso, tra i più significativi sassofonisti della sua generazione, a livello nazionale e internazionale. Trentino, ha significative esperienze nel campo della musica contemporanea, con l’interpretazione in prima assoluta di numerosissime nuove composizioni anche di compositori di rinomanza internazionale. Il suo programma, dal titolo “Tra-ductus” significativamente si muove tra riletture, trascrizioni,. traduzioni, mutamenti, rigenerazioni o anamorfosi, innesti e transiti. Un concerto che vive il senso della scrittura, della musica, del suono, come viaggio, scoperta, ramificarsi in estensione e profondità.

Siamo nel tema della rielaborazione, trascrizione, mutazione di materiale preesistente per la stesura di nuovi brani. Talvolta il passo è breve (per Quintero da sax basso a baritono), a volte il lavoro è poco (Berio è la stessa sequenza del clarinetto in suoni reali, e si sente che è il clarinetto lo strumento che il compositore aveva in mente). In alcuni casi, invece, si tratta di coprire distanze decisamente maggiori, come il tentativo di raccontare in musica un testo poetico (Ryo Noda), tramite l’utilizzo di una pronuncia musicale più tipica degli strumenti della tradizione orientale. I lavori di Taccani e Montalto sono originali rispettivamente per Tárogató e Glissotar, e in entrambi casi il materiale è stato ritoccato in maniera importante per la migrazione al saxofono. Il brano di Colazzo tesse insieme in gioco anamorfico Berio e Sciarrino in un originale per violino, infine fatto migrare al sax soprano. Una geometrica distribuzione nella confezione del programma: i due primi pezzi per sax baritono, quindi due pezzi per sax contralto, infine una coppia di brani (entrambi in prima esecuzione assoluta) per sax soprano.


Programma

FRANCISCO MARTIN QUINTERO (1969) | Inmanencia-II (2014) per sax baritono

GIORGIO COLOMBO TACCANI (1961) | Blank after Blank (2016) per sax baritono

LUCIANO BERIO (1925-2003) | Sequenza IXb (1980) per sax contralto

RYO NODA (1948) | Maï (1978) per sax contralto

COSIMO COLAZZO (1964) | Sequenza Capriccio II (1987/2024) per sax soprano | prima esecuzione assoluta

SANDRO MONTALTO (1978) | Blue Stone II (2023) per sax soprano | prima esecuzione assoluta


EMANUELE DALMASO è diplomato in Saxofono al Conservatorio di Musica di Trento con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Inoltre, è laureato in Matematica. Risulta attualmente attivo sia come didatta che come interprete. All’attività stabile di insegnamento presso la Scuola Musicale ‘Il Diapason’ di Trento, affianca interventi in altre prestigiose istituzioni (seminari sulle tecniche contemporanee per il sassofono al Conservatorio di musica di Trento, al Conservatorio superior de Musica di Siviglia in Spagna, masterclass all’’Accademia estiva internazionale di Lasino). Come musicista, risulta particolarmente attivo nel campo della musica contemporanea. Ha avuto modo di eseguire in prima assoluta molte opere di compositori di caratura internazionale (C. Colazzo, M. Graziani, A. Ghidoni, G. Klauer, F.M. Quintero, G. Colombo Taccani, A. Agostini e altri), insieme con partiture di molti giovani compositori italiani e internazionali, sia come solista che come membro di Agorart ensemble Membro del Duo ‘To B.E. 2’ (con R. Masu, saxofono e live electronics), ha pubblicato il CD ‘UP’ per l’etichetta Liarss.Emanuele Dalmaso suona ance sintetiche Légère.


L’ASSOCIAZIONE CULTURALE PIAZZA DEL MONDO, con sede a Rovereto (TN), nasce dall’intento di fare cultura promuovendo il confronto interdisciplinare, la relazione tra territori diversi, il dialogo delle alterità. Dalla sua nascita, nel 2016, ha realizzato numerose manifestazioni, tra cui, Sapere e futuro, Prospettive dell’identità, Storie di genere, Agorà Forum & Sounds, Mondi pluriversi, Come nasce un’opera, Resistenza e resilienza, Meditazione e comunità, Mondi senza frontiere, Mondi diversi, Scrittura e impegno civile, Antropocene, Margini e periferie, Fiaba. Incubatore di nuove creatività, supporta compositori e interpreti con iniziative ad alto tasso di innovazione. Ha prodotto le opere Francisca e La locandiera, Musicape e il giovin signore, entrambe con musica di Cosimo Colazzo e libretto di Giuliana Adamo, anche in versione multimediale con regia video e live editing di Francesco Casu. Realizza pubblicazioni in collaborazione con gli editori Armando, Castelvecchi e Milella.


Prossimi eventi:

Mercoledì 16 novembre | 20:30 | Rovereto | Sala Filarmonica | TRIO DUCTUS | LES DÈS DES ORDRES


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PROGRAMMA DI SALA | pp. 1-4 (PDF) – Opuscolo (PDF)

Pubblichiamo una riflessione di Francesco Sardelli, fisico ricercatore all’Università di Melbourne, sull’opera “Francisca”, produzione di Associazione Culturale Piazza del Mondo, musica di Cosimo Colazzo, libretto di Giuliana Adamo

Pensieri su Francisca

di Francesco Sardelli

L’opera, la regina delle arti. Perché essa è un organismo, in cui le arti del
suono, della parola e visive, pluralmente e unitariamente, come un ensemble di strumenti, comunicano tra loro e allo spettatore. Coniugare pluralità e unità è forse un fatto raro nell’esperienza umana. In Francisca, Cosimo Colazzo (musica), Giuliana Adamo (libretto) e Francesco Casu (regia multimediale), utilizzano la forma dell’opera proprio per parlare di un fatto raro nel contesto della Sicilia di fine Seicento: Francisca è una donna, orfana e vedova, che si traveste da uomo per essere ammessa a lavorare nei campi e guadagnarsi da vivere. Francisca è eccezione, sta fuori dalla norma del suo tempo. In questo senso, ella crea per sé un ruolo che esula dal sistema sociale rigido di quel periodo, sfidandone conseguentemente anche il linguaggio. Uomo-femmina? Cuore di femmina, mani da uomo? Strega? Le parole indicano i fenomeni? Le parole riducono i fenomeni? Le parole creano i fenomeni?

La storia di Francisca è un errore informatico, il caso non previsto dal programmatore. La sua storia è una mutazione genetica. La biologia ci insegna come le mutazioni genetiche sono fondamentali per l’origine di nuove specie viventi. La norma odierna è un accumulo di eccezioni passate. Similmente, in epistemologia, intuizioni fuori norma possono generare una nuova disciplina. La fisica, i cui risvolti tecnologici intridono quasi ogni angolo della società d’oggi, era stata, nello stesso secolo di Francisca, un’eccezione epistemologica: il metodo galileiano.

L’azione in Francisca è ambientata nel tribunale dell’Inquisitore. Luogo della giustizia, quella definita dal potere temporale-spirituale. La norma risponde all’eccezione. La statura del personaggio dell’Inquisitore è comparabile a quella di Francisca. In lui, il rovello del dubbio è il processo doloroso del cambiamento. Un aspetto senza tempo della natura umana. La trasformazione interiore è specchio di quella sociale e del linguaggio. Il turbinio del cambiamento è anche reso dalla commistione di lingue nel libretto dell’opera: italiano odierno, volgare siciliano dell’epoca e latino. Un futuro, un presente e un passato, rispetto al tempo in cui si svolge la storia. E attraverso il tempo, la storia di Francisca arriva accanto a noi. Nell’oggi, in cui il rapporto fra i generi, seppur in evoluzione, è ancora lontano dal trovare saggi, nuovi ed armoniosi equilibri.


Qui per lo scritto in formato PDF.

Risonanze en plein air: concerto del pianista Cosimo Colazzo alla Sala Filarmonica di Rovereto mercoledì 2 ottobre alle 20:30

2 Ottobre 2024
8:30 pma10:00 pm

L’Associazione Culturale “Piazza del Mondo”, per il 2024, ha attive tre linee progettuali su cui muove una serie di iniziative culturali e di performance. “Ricercando l’imprevedibile”, intorno alle nuove creatività contemporanee e al mondo della performance oggi; “Agorà Forum & Sounds” con laboratori creativi e produzioni per giovani artisti; “Lo sguardo oltre”, che, nella chiave della fiaba, si relaziona con i mondi del pensare e vivere diverso, mondi periferici o del disagio, centri di salute mentale, case di reclusione.

Un orizzonte complesso che viene a strutturare una pluralità di iniziative.

Diciamo qui del prossimo concerto, di Cosimo Colazzo, che si terrà mercoledì 2 ottobre alla Sala Filarmonica di Rovereto. Entreremo, con questo concerto, in un mondo sonoro complesso, fatto di vuoti e risonanze, silenzi e respiri profondi, come stando in un’intercapedine, in una soglia sfrangiata fatta di reciproche immersioni/invasioni di natura e sguardo umano.

Dapprima un mondo d’acque. La musica di Debussy con il suo respiro fluido e aperto, tre suoi Préludes intonati al tema (Voiles, La cathédrale engloutie, Ondine).

Una restituzione anamorfica delle visioni acquatiche di Debussy si ritrova nel brano di Cosimo Colazzo Voiles  engluoties par Ondine, che innesta i tre Preludi uno dentro l’altro, in una sintesi che è uno specchio di Debussy, inquietante nella verosimiglianza, divertente nell’emersione di segni e richiami dell’originale, e nel contempo indice di un doppio, di un interrogativo dell’identità. Come in certi dilemmi barocchi, che sembrano superficie e gioco, ma sono maschera, anche, domanda, in profondo, di perché e come si è nel mondo.

Nel chiaro della luna le forme sono un morbido tessuto di figure in ombra in intimo colloquio. Questo, Pick-Mangiagalli e il suo Colloque au clair de lune.

Quindi, con Federico Mompou e Música callada, il silenzio ricercato: come una sua forma timbrica e le sue risonanze.

La notte di Lopes-Graça  è  essenziale,  concentrata, sottratta. Nei suoi Cinco Nocturnos ritroviamo la poesia del poco, della meditazione interiore; talvolta, l’apertura inattesa ‘a capriccio’.

Infine, un altro brano di Colazzo, Tenzone, che chiude il concerto. Un risveglio al diurno, al chiaro del giorno: il gioco combinatorio, una tenzone di poliritmi. In specchio, anche qui, altro: una Sequenza quattrocentesca d’argomento sacro, così che lo specchio deforma l’intenzione originaria e per questo la trasgredisce. Non a caso la serie di specchi viene a coinvolgere anche Emilio Villa, che offre come un sillabato alla musica. In trasparenza o stratificata qui anche, allora, la poesia di Villa che fa falò o gioca con codici e convenzioni.


Di seguito diamo il programma dettagliato del concerto:

Claude Debussy(1862-1918)

da Préludes (1909-1913)

    Voiles

La cathédrale engloutie

    Ondine

Cosimo Colazzo(1964)

Voiles englouties par Ondine (1988)

Riccardo Pick-Mangiagalli(1882-1949)

da Deux lunaires (1916) op. 33

Colloque au clair de lune

Federico Mompou (1893-1987)

da Música Callada(1959-1974)

4e Cahier

XXII. (Molto lento e tranquilo) – XXIII. (Calme, avec clarté) – XXIV. (Moderato) – XXV. – XXVI. (Lento) – XXVII (Lento molto) – XXVIII (Lento)

Fernando Lopes-Graça(1906-1994)

Cinco Nocturnos(1959)

(Tranquilo – Misterioso – Lusingando – Sostenuto – Lamentoso)

Cosimo Colazzo(1964)

Tenzone (2016)


Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, pianista, compositore, direttore d’orchestra, diplomato rispettivamente ai Conservatori di musica di Lecce, Roma, Milano, laureato in Filosofia all’Università di Lecce, è autore di una vasta produzione compositiva, premiato in concorsi nazionali e internazionali.

La sua opera spazia dalla musica strumentale, da camera e  orchestrale, alla musica vocale da camera e al teatro musicale.  È

stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary.

Come pianista, solista e in formazioni da camera,  ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee.

Fa parte dell’équipe di ricerca Caravelas, del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona.

È  docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, del quale è stato direttore dal 2005 al 2011. Dirige, inoltre, la Civica Scuola Musicale “R. Zandonai” di Rovereto.

È stato Faculty Member e artist in residence, dal 2012 al 2020 presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

Di riferimento la sua monografia sul compositore portoghese Fernando Lopes-Graça, pubblicata da LIM nel 2019 (Musica e impegno. L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça,con due CD allegati). Suoi saggi sono stati pubblicati da varie case editrici, in Italia (LIM, Armando, Castelvecchi, Mimesis, ecc.) e all’estero (Editions Universitaires de Lorrain, CESEM Universidade Nova Lisboa, Cambridge Scholars Publishing, Gudrun Schröder-Verlag, ecc.).

Recente l’uscita, in allegato alla rivista spagnola di arte, musica e letteratura “Sibila” (n. 73), del DVD della sua opera Francisca, su libretto di Giuliana Adamo.

Dal 2024 dirige la collana editoriale “Risonanze” per le edizioni Milella di Lecce.


Locandina (PDF) – (JPEG)

Programma di sala: pp. 1-4, per lettura web (PDF); Opuscolo (PDF)

Domenica 7 luglio, a Mantova, il progetto di Laboratorio di scrittura creativa svoltosi lungo l’anno nella casa circondariale trova un importante momento di restituzione dei testi delle persone detenute

7 Luglio 2024
3:00 pma5:00 pm

Secondo appuntamento di restituzione al pubblico dei testi delle persone detenute nell’ambito del progetto di Piazza del Mondo di laboratori di scrittura creativa che si sono tenuti, quest’anno, nelle Case Circondariali di Cremona e di Mantova.

Domenica 7 luglio, alle ore 15, si è a Mantova, nell’Auditorium della Casa Circondariale, per un Saggio finale del percorso, che propone i testi delle persone detenute – poesie, monologhi e altre forme espressive – insieme con la musica per arpa interpretata da Flora Vedovelli.

Giuliana Adamo (docente al Trinity College di Dublino e presidente di “Piazza del Mondo”), Luciano Zampese (docente all’Università di Ginevra) sono stati protagonisti di un percorso svoltosi lungo i mesi di questo 2024, all’interno delle case circondariali di Cremona e di Mantova. Si è trattato di un laboratorio di lettura e scrittura creativa, incentrato sulla “parola”. Linguaggio e pensiero sono collegati e, quindi, la parola consente all’immaginazione di esprimersi, allo scavo individuale di verbalizzare le emozioni del proprio sé, portando all’ascolto di sé e dell’Altro e consentendo il dialogo e lo scambio. Si lavora intorno a testi di poesia: lettura, riflessione, commento. Poi, individuato il tema-chiave del giorno (p. es.: sogno, libertà, bellezza), si invita ciascuno a scrivere per esprimere, nella brevitas del componimento poetico, le emozioni, i sentimenti più profondi. Segue la lettura dei rispettivi elaborati, accompagnata dai commenti e confronti tra i presenti, e dalla lettura di altri testi. Ognuno lavora cercando il proprio linguaggio espressivo, secondo un metodo che rispetta l’altro, fornisce strumenti, rafforza la condivisione. La parola che cura (aiutando ad esprimersi) e la cura della parola (che porta alla ricerca e allo scavo). Grazie alla parola si aprono possibilità, ci si re-incontra con se stessi, ci si apre all’ascolto dell’Altro. Nello spazio-tempo del carcere la poesia apre un mondo inatteso e bello dove tutti siamo ‘noi’. E dove risuonano alti e sofferti i versi, spesso bellissimi, delle persone detenute.

Una esperienza reciprocamente forte e verticale, arricchente e straordinaria, cui l’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” ha atteso, in collaborazione con l’Associazione “La corte dei poeti” (Festival della Letteratura di Mantova), presso la Case Circondariali di Cremona e e di Mantova (qui nel progetto La parola come cura).

Una prima restituzione pubblica si è tenuta la settimana scorsa, il 29 giugno a Cremona. Ora è il momento, domenica 7 luglio di Mantova. Nell’Auditorium della Casa Circondariale, a partire dalle ore 15, presenti i coordinatori del Laboratorio Giuliana Adamo e Luciano Zampese, le persone detenute partecipanti del Laboratorio leggeranno i propri testi accompagnati da Flora Vedovelli all’arpa.

Un incontro importante e intenso che ci emoziona molto e partecipa del nostro impegno sociale e culturale.


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“Piazza del Mondo” impegnata in un progetto di intervento culturale nelle case circondariali. Sabato 29 giugno, un saggio pubblico di restituzione alla Casa Circondariale di Cremona.

29 Giugno 2024
10:30 ama12:30 pm

Giuliana Adamo (docente al Trinity College di Dublino e presidente di “Piazza del Mondo”), Luciano Zampese (docente all’Università di Ginevra) sono stati protagonisti di un percorso svoltosi lungo i mesi di questo 2024, all’interno delle case circondariali di Cremona e di Mantova. Si è trattato di un laboratorio di lettura e scrittura creativa, incentrato sulla “parola”. Linguaggio e pensiero sono collegati e, quindi, la parola consente all’immaginazione di esprimersi, allo scavo individuale di verbalizzare le emozioni del proprio sé, portando all’ascolto di sé e dell’Altro e consentendo il dialogo e lo scambio. Si lavora intorno a testi di poesia: lettura, riflessione, commento. Poi, individuato il tema-chiave del giorno (p. es.: sogno, libertà, bellezza), si invita ciascuno a scrivere per esprimere, nella brevitas del componimento poetico, le emozioni, i sentimenti più profondi. Segue la lettura dei rispettivi elaborati, accompagnata dai commenti e confronti tra i presenti, e dalla lettura di altri testi. Ognuno lavora cercando il proprio linguaggio espressivo, secondo un metodo che rispetta l’altro, fornisce strumenti, rafforza la condivisione. La parola che cura (aiutando ad esprimersi) e la cura della parola (che porta alla ricerca e allo scavo). Grazie alla parola si aprono possibilità, ci si re-incontra con se stessi, ci si apre all’ascolto dell’Altro. Nello spazio-tempo del carcere la poesia apre un mondo inatteso e bello dove tutti siamo ‘noi’. E dove risuonano alti e sofferti i versi, spesso bellissimi, delle persone detenute.

Una esperienza reciprocamente forte e verticale, arricchente e straordinaria, cui l’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” ha atteso, in collaborazione con l’Associazione “La corte dei poeti” (Festival della Letteratura di Mantova), presso la Case Circondariali di Cremona e e di Mantova (qui nel progetto La parola come cura).

Una prima restituzione pubblica, presenti i coordinatori del Laboratorio Giuliana Adamo e Luciano Zampese, e le persone detenute partecipanti del Laboratorio, si terrà sabato 29 giugno, dalle ore 10:30 alle ore 12:30, nel teatro della Casa Circondariale di Cremona, dove i poeti leggeranno i propri testi accompagnati dalla musica di Cosimo Colazzo (pianoforte), Antonio Papapietro (violino), Irene Metere (corno inglese).

Un incontro importante e intenso che ci emoziona molto e partecipa del nostro impegno sociale e culturale.


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Un concerto con Agorart ensemble nell’ambito di “Incroci”, manifestazione del Conservatorio di musica di Trento che si compone di seminari, laboratori, masterclass tenuti da maestri della scena internazionale

10 Maggio 2024
8:00 pm

Nel contesto di una settimana di eventi che concernono creatività e composizione musicale contemporanea, in svolgimento al Conservatorio di musica di Trento, con compositori ospiti, visiting professor e il coinvolgimento degli studenti di composizione, Agorart ensemble tiene un concerto, venerdì 10 maggio 2024, alle ore 20, all’Auditorium del Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” a Trento.

Interpreti nel concerto saranno: Davide Baldo, flauto; Emanuele Dalmaso, clarinetto e sax; Cosimo Colazzo, pianoforte; Laura Di Paolo, pianoforte; Michele Tadini, live electronics. Le musiche proposte al pubblico saranno di: César Camarero, Francisco Martín Quintero, Michele Tadini. Tutti compositori ospiti nell’ambito di “Incroci”, manifestazione che si compone di seminari e masterclass di composizione con la partecipazione di docenti ospiti – quest’anno si tratta, come detto, dei compositori César Camarero, Francisco Martín Quintero, Michele Tadini. Il concerto, incentrato sulle musiche dei tre autori, conduce l’ascolto: da Quintero, cone le sue testure ricche, articolate e un’indagine estesa delle risorse sonore, a Camarero, che esplora il suono in dimensioni sottratte e sospese, rigorosamente calibrate e dettagliate, a Tadini  che propone l’integrazione fra strumento ed elettronica dal vivo spazializzata.
Ecco di seguito il programma dettagliato del concerto:

Michele Tadini (1964) D’après Hoquetus (1997) per flauto ed elettronica
Davide Baldo flauto Michele Tadini live electronics
   
César Camarero (1962) Música para inducir al sueño (2005) per pianoforte
Cosimo Colazzo pianoforte
   
César Camarero (1962) Siete Imágenes de Saturno en Blanco y Negro (2006) per pianoforte a quattro mani
Cosimo Colazzo e Laura di Paolo pianoforte a quattro mani
   
Francisco Martín Quintero (1968)   Inmanencia II (2015) per sax baritono
Emanuele Dalmaso sax baritono
   
Francisco Martín Quintero (1968)   Breathing (2023) per trio con pianoforte
Davide Baldo flauto Emanuele Dalmaso sax contralto Cosimo Colazzo pianoforte
   

L’ingresso al concerto è libero.


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PROGRAMMA DI SALA – (PDF)

Oggi 25 aprile, Festa della Liberazione, ricordiamo chi ha resistito contro nazismo e fascismo, in molti casi sino al sacrificio della propria vita

Non solo per ricordare, ma per ringraziare quelli che, come Vittore Bocchetta, hanno rischiato o dato la propria vita per costruire la società in cui noi, decine di milioni, possiamo vivere in una libertà che, erroneamente, diamo tutti per scontata, ma che ci è da stata donata da chi, in suo nome, si è sacrificato. Vittore Bocchetta è stato partecipe di una nostra iniziativa a Trento e Mezzolombardo con il coinvolgimento delle Scuole in occasione della Giornata della Memoria di alcuni anni fa. Ci ha lasciati a 102 anni a Verona il 18 febbraio 2021. A Vittore Bocchetta, antifascista, deportato, artista, Giuliana Adamo, docente al Trinity College di Dublino e Presidente di Piazza del mondo – Associazione culturale, ha dedicato due libri, uno per i tipi di Cuec e l’altro per Castelvecchi.

Qui diamo il link – https://radiolina.it/podcast/i-deportati-sardi-finiti-nei-campi-di-concentramento/ – a una trasmissione di Radiolina (con Giuliana Adamo, lo storico Walter Faglio e Alberto Bocchetta) che tratta della Resistenza e della deportazione di resistenti italiani da parte di fascisti e nazisti in campi di concentramento e di sterminio. Bolzano è stato un nodo di decine e decine di transiti di convogli verso un destino di torture immani, di morte. Oggi 25 aprile 2024 onoriamo tutti i nostri concittadini che hanno scelto di lottare contro lla dittatura nazifascista.

In questa nostra epoca caratterizzata, da un lato dalla globalizzazione, dall’altro dalle diversità, l'Associazione Culturale Piazza del Mondo, con le sue attività, propone un dialogo aperto del polo scientifico e di quello umanistico, entrambi declinati nell’ampio spettro delle rispettive possibilità