Un concerto tra la grande tradizione del gregoriano, per come si ritrova nel patrimonio culturale del Trentino, e alcune personali riletture in nuove opere contemporanee di Franceschini, Gianotti e Colazzo. Con Gruppo Vocale Feininger e Agorart ensemble.

21 Novembre 2021
11:00 ama12:00 pm

L’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” ha programmato una serie di eventi intorno al tema di “Meditazione e comunità”, indagato storicamente e per come torna attuale in tempi di estrema laicizzazione ma anche di crisi della modernità e della fiducia nel progresso continuo.

Tra questi eventi anche alcuni concerti. Un primo concerto si tiene domenica 21 novembre, alla Biblioteca Civica di Rovereto, alle ore 11, e mette insieme la grande tradizione del canto gregoriano, per come risulta nel patrimonio culturale rinvenibile in Trentino, e musiche contemporanee che questa tradizione hanno inteso rileggere. Con Gruppo Vocale Feininger e Agorart ensemble.

Il Trentino è ricco di un patrimonio culturale che richiama l’attenzione di studiosi e musicologici attratti da codici musicali dalle origini molto antiche. Si pensi ai Codici quattrocenteschi che sono custoditi presso il Castello del Buonconsiglio. Non sono i soli. Vi sono anche altri depositi culturali. Tra questi anche un Prosario Domenicano del XV secolo che è stato raccolto presso la Badia di San Lorenzo a Trento. Si tratta di un repertorio di Sequenze gregoriane raccolto a scopi liturgici.

Nella prima parte del concerto sarà dato spazio a brani che fanno parte del Prosario Domenicano della Badia, risalenti a secoli diversi, comunque all’epoca medioevale.

Nella seconda parte del concerto il gruppo vocale dialoga con un gruppo strumentale e prendono corpo alcune rivisitazioni di quel repertorio, che alcuni compositori (Armando Franceschini, Roberto Gianotti, Cosimo Colazzo) trasformano alla luce della propria sensibilità e di un punto prospettico che è quello di un altro momento storico.

Armando Franceschini ritrova nel canto gregoriano uno specchio della propria vocazione a un’espressività raccolta e sottratta, molto essenziale, e nel contempo espressiva. Roberto Gianotti rivive il gregoriano in un respiro naturale della musica, che muove per onde e seguendo le curve del canto. Cosimo Colazzo utilizza il materiale diatonico della sequenza in moduli ritmici e poliritmici che sostanziano musicalmente le pronunce di giubilo del testo, con una musica incisiva e ricca di movimento.

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